The Future of Dior

I'm sorry to my english speaker readers, but this article is in italian, it's about who will take Galliano's place at Dior.

Dior: chi succederà a John Galliano?
Chi succederà a John Galliano all'interno di Dior? Sono parecchi gli scenari che si profilano, tra virate stilistiche a 180 gradi o l'ingaggio di uno stilista venuto da un'altra grande maison, mentre si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà su internet, che pur non giustificandola ricordano comunque l'immenso talento della star decaduta.

Dall'alto in basso, da sinistra a destra: Alber Elbaz, Hedi Slimane, Riccardo Tisci, Haider Ackermann

La cacciata dello stilista britannico, annunciata martedì scorso dalla maison Dior a seguito delle frasi antisemite pronunciate in un video che sta circolando su internet, segna la fine di una collaborazione fruttuosa che, in quindici anni, ha rimodellato completamente l'immagine del marchio.
Comunque, Dior potrebbe trarre vantaggio da questo cambiamento di direttore artistico, approfittandone per operare una svolta netta col passato e abbandonare quello stile sfavillante e luccicante – i più ironici lo hanno definito un po' troppo “bling bling” -, per adeguarlo meglio a quest'epoca, sostiene la storica della moda Lydia Kamitsis, raggiunta dall'agenzia di stampa francese AFP.
Nel genere radicale, uno dei nomi evocati è quello di Hedi Slimane, 42 anni, ex direttore artistico di Dior uomo, che resta il punto di riferimento in materia di rinnovamento della moda maschile. "Conosce alla perfezione la maison. Mantiene un profilo piuttosto riservato, ma anche una grande capacità di convincimento e una visione artistica forte, inoltre è già molto amato", sottolinea la signora Kamitsis.
Sarebbe una bella storia, una di quelle a cui la moda si affeziona. Slimane, ha un "profilo atipico", grazie ai suoi legami con la scena artistica, e "si è un po' distaccato da quattro anni dalla moda, arriverebbe quindi quasi vergine" in questa trama di "ritorno glorioso", puntualizza la Kamitsis.
Altri vorrebbero invece Alber Elbaz, che ha rilanciato Lanvin, un po' il preferito dell'ambiente per il suo grande talento come per la sua personalità attraente, oppure il misterioso Riccardo Tisci, che attualmente dirige lo stile di Givenchy, nell'ambito di LVMH. Il francese Haider Ackermann, formatosi ad Anversa, che dirige il suo marchio, è un altro dei più gettonati.
Nell'attesa delle conclusioni dell'inchiesta riguardante Galliano, molte personalità dell'ambiente della moda hanno reso omaggio al suo talento, ma i suoi principali protagonisti, vale a dire gli stilisti, rimangono chiusi in un imbarazzato silenzio.
Secondo Suzy Menkes dell'Herald Tribune, John Galliano si sarebbe lasciato convincere "dai suoi amici" a cominciare una cura per la disintossicazione.
Molte fonti, ivi comprese fonti interne alla stessa maison Dior, raccontano che lo stilista, finito nella spirale dell'alcool, non andava "quasi più allo studio" da mesi. Oltre alla pressione per le collezioni, avrebbe avuto molte difficoltà a rimettersi in sesto psicologicamente dalla morte nel 2007 di Steven Robinson, suo amico e principale collaboratore da una ventina d'anni.
Su internet, anche i suoi più ferventi ammiratori non riescono a trovare circostanze attenuanti alle frasi scioccanti che il couturier ha pronunciato nel video che circola ormai da una settimana. Il blog "The sartorialist" vi intravvede "un uomo triste, pronto a dire qualsiasi cosa per ferire, che sembra rivolgere un disperato grido d'aiuto".
Molti ricordano i precedenti di stilisti che hanno perso la bussola, in seguito ad eccessi personali come pure alle enormi pressioni dell'ambiente: Yves Saint-Laurent ovviamente, in depressione cronica, o Alexander McQueen, che si è suicidato proprio un anno fa.
Dopo questo episodio, il futuro professionale di Galliano sembra essere piuttosto oscuro, tanto più che il marchio che porta il suo nome è controllato al 90% proprio dalla stessa Dior. Tuttavia, "l'ambiente della moda non dimentica il talento, ma ne ha memoria", puntualizza Lydia Kamitsis. In questo mondo, come ha dimostrato il grande ritorno della top model Kate Moss dopo il suo scandalo-cocaina, "il riscatto è sempre possibile".



Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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